Film LGBTQI+ da guardare nel mese del Pride

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Giugno è il mese in cui ricorre l’anniversario dei cosiddetti Moti Stonewall, l’evento che sancisce la nascita del movimento LGBT. Nella notte tra il 28 e il 29 giugno 1969 infatti la polizia irruppe nello Stonewall Inn, un bar gay nel Greenwich Village di New York, e gli scontri con gli avventori che ne conseguirono portarono all’inizio delle battaglie per la rivendicazione dei diritti civili.

Dopo cinquant’anni di lotte il nostro spirito cinefilo ci fa chiedere quali siano stati i film che hanno affrontato il tema dell’omosessualità e della transessualità in modo sincero, diretto e, perché no, anche ironico.

Che siano opere di nicchia o mainstream, ne abbiamo scelte 9 che rappresentano al meglio lo spirito e le diverse sfumature che animavano quel locale newyorchese e che ancora oggi ci possono far riflettere e divertire.

Milk, Gus Van Sant (2009)

La storia di Harvey Milk, tra i più importanti attivisti per i diritti civili di gay e lesbiche degli anni Settanta, fu il primo consigliere apertamente omosessuale a essere eletto nella città di San Francisco.

Brokeback Mountain, Ang Lee (2005)

Primo film dal successo internazionale che affronta apertamente la relazione amorosa tra due uomini, nella fattispecie due cowboy nell’America rurale degli anni Sessanta.

Pride, Matthew Warchus (2014)

Brillante commedia ‘british’ sulla singolare alleanza tra il movimento di protesta gay e i minatori gallesi durante il 1984, quando Margaret Thatcher divenne il nemico comune di entrambi e riuscì a far avvicinare due mondi apparentemente agli antipodi.

Carol, Todd Haynes (2015)

Film tratto dal romanzo di Patricia Highsmith: l’amore fra due donne, l’America conformista degli anni ’50, la rivolta e il coraggio di diventare ciò che si è.

The Death and Life of Marsha P. Johnson, David France (2017)

Documentario riguardante la famosa transgender Marsha P. Johnson che, nel 1992, fu trovata morta nel fiume Hudson. Nonostante si pensi ancora a un suicidio, molti nella comunità credono che sia stata uccisa.

Chiamami col tuo nome, Luca Guadagnino (2017)

Basato sull’omino romanzo di Andrè Aciman, il film è una crescita interiore e un vero e proprio inno del sentimento dell’amore, ambientato nelle campagne del Cremasco nei primi anni ‘80.

Paris is Burning, Jennie Livingston (1991)

Il documentario che ha fatto conoscere al pubblico generale la cultura underground del ballroom, dove i protagonisti erano gay e transgender, neri e latini, persone emarginate che trovavano nell’arte Drag una forma di liberazione.

Matthias e Maxime, Xavier Dolan (2020)

Si parla di desiderio, di tensione verso l’altro, come pulsione (repressa o meno) che finisce col creare un’immagine mentale, un fantasma col quale si combatte interiormente e che i due protagonisti sono costretti ad affrontare.

Autore

Nata il 18 gennaio 1998, stesso giorno di Inter/Bari 0-1. Ma in realtà non mi piace il calcio. Sono un’appassionata di cinema, ma non ho mai visto Titanic. La mia filosofia di vita è “lo faccio dopo”. Tante cose mi rendono felice: una giornata al mare, una serata al cinema, una birra a San Lorenzo, una partita a burraco, ma sopratutto una teglia di lasagna con la crosta bruciata quando fuori piove. Letta così potreste pensare che sono una settantenne nel corpo di una ventenne. E magari avete anche ragione voi.

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