Una vita più smart

0% Complete

Cosa significa vivere in una città invivibile? Significa abitare in una città in cui dal 2017 è tornato ad aumentare il tasso di motorizzazione, in cui i tempi di attesa per le metropolitana possono arrivare spesso fino a 20 minuti e in cui per percorrere un tragitto lungo 36 minuti, ne occorrono 64 (Fonte: Tom Tom Traffic, 2023). 

Secondo la classifica stilata da Tom Tom Traffic riguardo il 2023, Roma risulta al dodicesimo posto a livello mondiale tra i centri abitati in cui è più difficoltoso spostarsi, arrivando addirittura a trascorrere in media 107 ore all’anno di tempo nel traffico. Ma quante automobili circolano in totale a Roma? I dati elaborati dall’Ufficio di Statistica di Roma Capitale dell’anno 2021, contano come numero di veicoli circolanti a Roma 2.313.700 di cui 1.740.937 automobili. Significa quasi una vettura a residente. 

Sempre nel Traffic Index Ranking di Tom Tom Traffic, troviamo gli orari in cui si registrano i picchi degli spostamenti che coincidono con quelli di andata e ritorno dall’ufficio. Insomma, non sai né quando esci di casa né quando rientri, motivo per il quale torniamo nelle nostre abitazioni esausti, nervosi e inermi dopo aver trascorso un’altra mezz’ora alla ricerca di un parcheggio.

Ma è davvero necessario per tutti andare fisicamente in ufficio?

Il Covid-19 ha rivoluzionato il concetto di lavoro persino in Italia, in cui finalmente lo smart working ha preso vita; limitando i danni economici indotti dalla pandemia e riducendo gli effetti dell’isolamento sociale, favorendo una nuova forma di collaborazione digitale a livello mondiale. In Europa dal 2009 al 2018, solo il 5.4% dei dipendenti lavorava regolarmente a distanza. Secondo le stime Eurofund nel 2020 il 40% dei dipendenti è stato in smart working. L’aumento ha riguardato soprattutto paesi come la Finlandia dove l’incremento ha interessato quasi il 60% dei lavoratori ma anche paesi come l’Italia in cui l’incremento è stato del 40%.

Dal 1° aprile 2024 però, lo smart working è regolato da un apposito accordo per tutte le categorie di lavoratori che riduce drasticamente il numero delle persone che ne avranno accesso. L’ultima proroga, durata fino al 31 marzo 2024, ha consentito l’accesso al lavoro agile senza la necessità di sottoscrivere accordi individuali e con procedure amministrative semplificate, è quella prevista dalla leggi di conversione del decreto anticipi, che lo ha esteso fino a fine mese per i dipendenti del settore privato con figli minori di 14 anni e i soggetti fragili maggiormente esposti al rischio contagio Covid. Dal 1° aprile lo smart working non è più in larga parte considerato un diritto del lavoratore come accaduto durante l’emergenza sanitaria, ma solo una modalità di esecuzione della prestazione lavorativa.

Ma se tutte le aziende e gli enti che potessero attuare lo smart working lo concedessero, cosa accadrebbe?

Lo smart working non deve essere un obbligo per i lavoratori che non sono nella condizione sociale, economica o abitativa per svolgerlo ma solo una possibilità per garantire alle persone di vivere davvero in una città dei 15 minuti e alternare giornate frenetiche e sfiancanti a giornate di vita più funzionale. 

I mezzi di locomozione non sono la prima fonte di inquinamento cittadino, ma contribuiscono notevolmente al peggioramento dell’aria; lo smart working rappresenterebbe a questo proposito una soluzione parziale per alleviare il traffico delle nostre città ed in questo caso di Roma, con il risultato di migliorare anche la qualità dell’aria. Ovviamente questa soluzione si rivolge a coloro che potrebbero usufruirne per tipologia di lavoro svolto e a chi ne volesse optare. 

Inoltre, i benefici dello smart working sono ormai da tempo noti: miglioramento della produttività, miglioramento della salute mentale, oltre all’abbassamento degli spostamenti e quindi riduzione dell’impatto ambientale. L’Osservatorio Smart Working ha evidenziato che per ogni persona che lavora si può stimare una crescita del 15% di produttività, dato che se applicato su scala nazionale può portare ad un aumento di 13,5 miliardi di euro. Inoltre, ogni lavoratore in smart working risparmia ogni giorno 60 minuti: se ipotizziamo che una persona faccia anche solo un giorno di lavoro a settimana, il tempo risparmiato in un anno sarà nell’ordine di 40 ore per smart worker.

Il lavoro agile si sta continuando ad evolvere in tutto il mondo anche dopo la pandemia da Covid-19, definendo diritti e doveri dei lavoratori e dei datori di lavoro.

Non possiamo più rimanere indietro su ciò che riguarda la nostra vita e la nostra salute. 

Chiediamo al Comune di Roma, per quanto sia in proprio potere, di concedere lo smart working non solo ai propri dipendenti e alle strutture ad esso collegate, ma di invitare tramite un comunicato anche le aziende private presenti sul territorio ad intraprendere o perseguire una modalità di lavoro ibrida o da remoto per le ragioni sovraesposte. 

Confidiamo nella rinnovata sensibilità della nuova giunta per portare avanti questo progetto ambizioso.

Autore

Dinamiche, creatività, approfondimenti culturali e fenomeni emergenti dal punto di vista di una generazione indipendente e in evoluzione.

Collabora con noi

Sede di Generazione Magazine Sede di Generazione Magazine Sede di Generazione Magazine Sede di Generazione Magazine

Se pensi che Generazione sia il tuo mondo non esitare a contattarci compilando il form qui sotto!

    Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

    Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

    Chiudi