Cosa sta succedendo nel Virunga National Park della Repubblica Democratica del Congo

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Quando c’è di mezzo Leonardo di Caprio sicuramente si parla di questioni fondamentali per il futuro dell’ambiente e del pianeta terra. Recentemente, l’attore ha pubblicato sul suo profilo Instagram delle storie riguardanti il Virunga National Park e ciò che sta accadendo al suo staff.

Una questione fondamentale

La questione è purtroppo molto seria: nelle ultime settimane sei ranger sono stati uccisi da bracconieri mentre tentavano di accaparrarsi le risorse naturali che questa riserva naturale protegge, facendo salire il numero delle vittime tra i protettori del parco a 200.

Un numero di incredibile impatto, soprattutto se teniamo conto del fatto che tale tasso di mortalità è uno dei più alti del pianeta se rapportato all’estensione dell’area presa in considerazione. Ma perché il Virunga National Park è così importante? E che cosa si può fare per intervenire in modo concreto?

La storia del Virunga National Park

Fondato nella Repubblica Democratica del Congo nel 1925, il Parco è una delle riserve naturali più importanti del mondo. 7.800 chilometri quadrati di natura incontaminata in cui gli animali delle più diverse specie convivono con le comunità locali, annoverando tra i propri territori vulcani attivi (Monti Nyiragongo e Nyamuragira), ghiacciai (Monti Ruwenzori), foreste di bambù, grotte, cascate e la più grande foresta tropicale del mondo, di circa 3.000 chilometri quadrati.

Ma oltre alla eterogeneità del territorio, il Virunga National Park ha un’importanza capitale negli equilibri delle specie a rischio del nostro pianeta: ippopotami, uccelli di varie razze e tipologie, ma anche antilopi, elefanti della foresta e della savana, scimpanzé, okapi, giraffe, bufali africani e leopardi formano la vasta fauna presente nel parco.

Un totale di migliaia di mammiferi, rettili, anfibi e volatili che nel Virunga sono protetti ogni giorno dalle varie guerre che si sono avvicendate in Congo, dai bracconieri, e da un cambiamento climatico che ne mette a rischio la sopravvivenza.

La specie che però più è in pericolo risponde al nome di Gorilla di Montagna: nel Virunga National Park risiede circa un terzo della popolazione mondiale di questa specie, sottolineando una volta di più l’importanza di quest’area.

La vegetazione del Parco

Oltre alla fauna così molteplice e importante, il Virunga è anche la casa di una flora vasta e diversificata: a est, le colline sono coperte di pascoli di terra vulcanica, mentre a nord-est si estende una foresta equatoriale densa, dove vivono i pigmei.

All’interno della foresta moltissimi sono i legni preziosi e di lavorazione come tek, ebano, cedro d’Africa, Acajou, Okoumé e Iroko. Sono presenti anche lauri, rose, ibiscus, orchidee e alpinia ornamentali. Fra esse anche il Manzaniglio, un albero il cui succo può provocare problemi di stomaco e i cui frutti non risultano commestibili.

Infine, l’area adiacente al Monte Hoyo viene gestita insieme al parco ed ospita una tribù di Pigmei Bambuti.

Possibilità di proteggere il parco

Se sul sito del parco troviamo sezioni che ci rimandano alle possibilità di donare e di adottare un gorilla – oltre allo shop dedicato – quello che Leonardo Di Caprio ha invitato a fare con il suo appello social è di sostenere un fondo creato dall’Unione Europea e dal Global Wilde Life Conservation, in modo che il Virunga possa investire su nuovi ranger e continuare la sua missione di proteggere un’area vitale per il nostro pianeta e per al biodiversità.

Dunque, se per aiutare il Virunga basterà andare sul sito del parco o sulle stories di Di Caprio, è bene che in chiusura si citino le ultime sei vittime degli uomini armati che tanti problemi stanno causando a questa realtà.

  • Kamate Mundunaenda Alexis, 25 anni 
  • Burhani Abdou Surumwe, 30 anni 
  • Nzabonimpa Ntamakiriro Prince, 27 anni 
  • Maneno Kataghalirwa Reagan, 27 anni 
  • Kibanji Bashekere Eric, 28 anni 
  • Paluku Budoyi Innocent, 28 anni

Morti mentre proteggevano una realtà di cui tutti, almeno un po’, dovremmo conoscere l’esistenza, i progetti e il futuro.

Autore

Classe '94 e laureato in Storia all'Università Statale di Milano, ama lo sport e le dinamiche internazionali in ogni loro forma ed espressione. Alla costante ricerca di storie da raccontare che permettano di andare oltre ciò che si pensa di aver capito.

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