«A Pisa negli ultimi mesi è tornato un movimento sull’Università che ha visto un’ampia partecipazione di chi spesso rimane fuori dall’attivismo politico. Due le micce: il taglio al FFO di mezzo miliardo e la riforma del pre-ruolo, un’ulteriore precarizzazione del lavoro di ricerca. La reazione è stata immediata: in autunno le prime assemblee, poi due cortei cittadini con migliaia tra precarə e studentə unitə in un sodalizio politico e organizzativo.
Per l’Università di Pisa le riforme comporteranno un taglio di 16 milioni, ma la situazione è analoga per molti altri atenei. Questo si tradurrà in chiusura di strutture, riduzione dei servizi, aumento delle tasse, smantellamento di una ricerca già dipendente da finanziamenti privati. Per questo la mobilitazione è arrivata al di fuori delle sole realtà organizzate, diffondendosi tra le categorie toccate direttamente: lavoratorə esternalizzatə che rischiano il posto di lavoro, studentə che vedono la riduzione di servizi e diritto allo studio, ricercatorə nell’incertezza di un contratto a termine che, come in altre città, hanno dato vita ad una “assemblea precaria”.
È chiaro che non si tratta di una lotta di retroguardia, di un tentativo di salvare l’Università che da anni siamo costrettə a vivere. Già oggi la ricerca si regge su contratti precari e finanziamenti privati, esternalizzazioni e appalti hanno ridotto tutele e salari del lavoro invisibile che tiene in piedi gli atenei, il diritto allo studio ha continuato a restringersi.
Le mobilitazioni diventano così l’occasione per un ripensamento di queste tendenze. Ma in un’Università che è spesso corridoio di lotte frammentate e attraversate dalla sola militanza organizzata sono anche l’opportunità di trovare una cornice in cui i frammenti di austerità, repressione del dissenso e militarizzazione della società possano essere ricomposti per aprire un’altra linea di conflitto e di opposizione al governo.
Ci rivolgiamo quindi a collettivi, movimenti politici organizzati, centri sociali e alle rappresentanze studentesche per costruire, anche con un momento assembleare unitario, un movimento nazionale di massa contro i tagli all’Università e la riforma Bernini».
Autore
Dinamiche, creatività, approfondimenti culturali e fenomeni emergenti dal punto di vista di una generazione indipendente e in evoluzione.