Eni vuole decidere che cosa può andare in televisione

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Secondo Report senza frontiere, l’Italia si classifica solamente al 41esimo posto per libertà di stampa nel mondo. Lo aveva annunciato questa primavera. Ci potrebbe sembrare un dato assurdo, eppure, visto quello che è stato pubblicato prima della messa in onda della puntata di Report di ieri sera, non sembra poi così difficile da comprendere.

Report decide di ritornare sulla presunta corruzione di Eni per il caso Opl 245 in Nigeria, mostrando un video inedito, che non era stato preso in considerazione come prova durante il processo che ha poi visto l’assoluzione degli imputati. Report decide di intervistare sulla questione Antonio Tricarico di  ReCommon, che da sempre si interessa alla vicenda. Lo scorso venerdì, ReCommon ha ricevuto per conoscenza dal direttore dell’ufficio legale dell’Eni, l’avvocato Speroni, una mail, indirizzata a Report e al suo conduttore Sigfrido Ranucci, che viene da loro definita come un’intimidazione con intento diffamatorio a scapito di ReCommon e del suo rappresentante, e che decidono di pubblicare interamente sul loro sito. 

Non si comprende pertanto la rilevanza (al di là della legittimazione, competenza o autorevolezza dell’interlocutore che Report intende assegnare ad Antonio Tricarico al punto da eleggerlo quale interlocutore di un servizio pubblico) dei commenti rispetto alla reputazione di Eni, se non per danneggiarla senza legittimo motivo.”

Parte della mail inviata dall’avvocato Speroni, dopo aver visto le anticipazioni della puntata.

Risulta abbastanza difficile rileggere queste ultime parole, dal momento in cui la procura di Brescia ha aperto un fascicolo contro i due magistrati che hanno varato la sentenza di assoluzione, secondo il quotidiano Domani.

Ci sono, quindi, ancora diversi motivi per continuare ad indagare. Inoltre, la mail si conclude con una sorta di intimidazione.

Eni si riserva pertanto di agire in ogni sede a tutela della propria reputazione laddove ve ne fossero ulteriori riscontri ad esito della visione o nel caso della mancata integrale esposizione dei propri argomenti e documenti.

Report manda tutto in onda: dall’intervista ad Antonio Tricarico fino al video inedito e molto compromettente. E questa mattina ReCommon denuncia la scarsa attenzione delle più importanti testate giornalistiche sulla vicenda.

Forse, il fatto che l’Italia non risulti prima del 41esimo posto nella libertà di stampa nel mondo non suona più così strano.

Autore

Cresciuta nella campagna piemontese, a Rivalba, ( ti giuro, esiste! ), con la scusa di studiare lettere ho vissuto nella calorosa Roma e nella raffinata Parigi. Scrivo grandi storielle letterarie, ma scrivere il presente e il suo divenire, beh, quella sí che è una gran bella storia che vi vorrei raccontare.

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