Anticipato dal singolo Non ti perdo mai, è uscito stanotte Camouflage, il nuovo disco di Ditonellapiaga primo album targato Dischi Belli e interamente prodotto dal duo BBProd. «Nascondere per svelare. Camuffarsi in molteplici personaggi per raccontarsi. A sé stessi e al mondo». Chi ha detto che in musica bisogna mantenere necessariamente una certa coerenza? L’album dell’artista romana, prossima alla sua prima partecipazione al festival di Sanremo (con il brano Chimica, affiancata da Donatella Rettore), arriva dopo una serie di singoli e due EP: Morsi e la sua variante in chiave elettronica Morsi remix.
Un racconto di corpi, di sesso, sentimenti, di notti alcoliche, di storie d’amore incompiute oppure finite…di mavventure bizzarre dall’epilogo tragico o surreale, di cortocircuiti comunicativi e di catarsi.
Il titolo è tutto un programma. Camouflage è il perfetto autoritratto di un’artista a suo agio in tutte le possibili combinazioni che il mondo dell’arte le offre. Ora nei panni di icona urban, poi in quelli di femme fatale e dopo ancora di ragazza della porta accanto. Camouflage è il modo migliore per comprendere l’espressione artistica di Ditonellapiaga: 12 brani che si nutrono di emozioni, amori e ricordi ma anche paure e insicurezze. Sogni e aspirazioni, e poi delusioni e malinconia. È il disegno di una donna nel pieno di un’esplosione creativa che appassionerebbe chiunque, a prescindere dall’età, perché nelle sue canzoni tutto diventa letteratura, teatro, cinema. Le immagini del quotidiano percepite come opere d’arte. Attraverso la voce di diversi personaggi, protagonisti di storie inimmaginabili, Camouflage è un racconto di corpi, di sesso, sentimenti, di notti alcoliche, di storie d’amore incompiute oppure finite, di incontri al supermercato di notte e di fantasticherie glamour, di avventure bizzarre dall’epilogo tragico o surreale, di cortocircuiti comunicativi e di catarsi.
Una passeggiata nel Camou-verso
Camouflage si apre con Morphina, l’inno alla corporeità in chiave Electrodance: una piacevole “ammucchiata” (scusate, rendeva bene l’idea) che ospita sudore e grida, di piacere e gioia liberatoria. Tutto questo per dire che Morphina parla proprio di sesso, evocando, attraverso una ritmica ipnotica, quel processo di reazioni chimiche che si propaga nel corpo, come una sostanza stupefacente, per arrivare a un’esperienza inebriante, estatica e prepotentemente fisica.
Il brano successivo sarà sicuramente un’altra hit da club…E invece no! Non ti perdo mai, scritta a quattro mani con Fulminacci e già regina delle radio, è una ballad malinconica che parla di quei legami indissolubili che, nonostante la lontananza e il silenzio, resistono al tempo e allo spazio, alla velocità, vincendoli (niente a che vedere con il sesso)… Dopo tutto questo, cosa ci aspetterà?
Ma certo...Vogue, Ecco cosa ci aspetta. Mettiamo da parte le lacrime e quell’atmosfera inquieta e torniamo piuttosto a riscaldare i corpi e a far muovere i piedi a ritmo. Un testo provocante, dal sarcasmo schietto, immerso in un’atmosfera cosmopolita e carica di fascino. Si riaccendono le strobo, si sfila sul red carpet, la voce diventa sensuale: è la celebrazione del glamour con un chiaro omaggio al brano cult di Madonniana memoria e al vogueing.
Dal glamour al mood underground il passo è più breve del previsto, basta ascoltare Prozac. Suoni sporchi, acidi con il basso e la cassa veramente pesanti (maneggiare con cura) e una voce distorta che cresce in un climax. Sussurra, ansima fino ad urlare per l’astinenza. Pensieri che corrono velocissimi fra le sinapsi e mettono a fuoco la realtà, un panico incontrollato che viaggia inarrestabile sul beat devastante dei BBprod.
Dopo questa scarica elettrica, arriva il tris che per fortuna (o purtroppo, dipende da voi), abbassa la tensione e apre le porte del cuore. La prima, Come fai, è fra i pezzi più significativi dell’album, forse il più intimo di Ditonellapiaga: «il pezzo al quale sono più legata in assoluto, una radiografia di tutto ciò che ho portato nel petto per anni, senza trovare le parole giuste per consacrarne degnamente la memoria e provare a liberarmene definitivamente». Una canzone catartica avvolta da una dolce malinconia e da una nostalgia che riscalda.
Pianoforte e voce sono i protagonisti anche di Spreco di potenziale. Si apre nel segno della malinconia per esplodere all’improvviso in un ritornello che difficilmente dimenticherete, di quelli che si cantano sotto la doccia anche nelle nostre giornate più solari, schioccando le dita a ritmo. Canta la fine di un amore incompiuto che rimbalza di continuo fra sentimenti opposti: l’amarezza per una storia che finisce e la serenità che arriva dopo la liberazione, quasi un primo segno della voglia di ricominciare.
Dalla terra all’universo è un brano che affonda le radici tanto nel soul quanto nella canzone d’amore anni ’60 ma con i piedi ben saldi nel presente. Si apre infatti con un duetto fra archi e voce, dipingendo uno scenario romantico quasi retrò, fin quando basso, cassa e rullante entrano a gamba tesa «per farci sentire che comunque, nonostante il depistaggio iniziale, siamo nel 2022 e ci teniamo a farlo notare».
Con Repito Ditonellapiaga torna a spingere il piede sull’acceleratore e ingrana la quarta. Una traccia dal beat crudo e violento come l’argomento che tratta: l’omicidio di un uomo per mano di una donna. Ma non c’è nulla di drammatico perché se i ritmi reggaeton evocano paesaggi latini, quasi desertici, trasportandoci direttamente fra le polveri di una “carretera” sperduta nel bel mezzo del Messico, come fossimo in un film di Rodriguez, il testo carico di humor nero è una fulminante e surreale mitragliata di rime affilate e giochi di parole che permette a Ditonellapiaga di rappare fra spagnolo, inglese, italiano e “romanesco” come un campione di surf sull’onda più alta della storia.
L’atmosfera soul riemerge in Connessioni, che ruota intorno a «quel senso di spensieratezza e serenità tipico di chi ha solo voglia di staccare un po’ dallo stress della vita quotidiana e perché no, anche dai patemi d’amore, che in fin dei conti sono un po’ sopravvalutati». Il brano si sviluppa fra tentativi di dialoghi telefonici continuamente interrotti, messaggi ancora non ancora letti, vocali non ancora “playati” (dai questa è facile, pensate al tasto play), assenza di campo, linee instabili, dove grazie a un i problemi di rete si trasformano in scarsa connessione sentimentale.
Ed ecco che arriva la soluzione: «4 drink e è Tutto ok», come canta Ditonellapiaga nella traccia successiva e come ci ripetiamo tutti, guarda caso quando le cose, in realtà, non vanno affatto bene. Come ce lo racconta però l’artista? Lo fa con un pezzo fluido e avvolgente, che ti fa muovere il corpo anche se non sei del giusto umore: ritmica afrobeat, basso sincopato, al sesto gin tonic con le lacrime che annacquano il drink e il mascara spalmato sulle guance per una storia d’amore cui è meglio mettere fine.
La fine però non sempre può essere decisa, soprattutto quando la sorte decide al posto tuo. Altrove canta di due giovani innamorati che fuggono in auto per abbandonare l’asfissiante città e andare incontro ai propri sogni e alla libertà: un brano che inizia con una base dal sapore psichedelico e il kick e lo snare che scandiscono il ritmo come i giri di ruote sull’asfalto, per aprirsi poi su un refrain pieno di energia. Una favola d’amore che ha però un epilogo tragico, che ci ricorda che il destino non sempre premia l’audacia e può essere davvero beffardo.
Come un chimico attento ai dosaggi, Ditonellapiaga chiude Camouflage riportando l’equilibrio emotivo grazie alla sua vena autoironica culminante in Carrefour Express. Il matrimonio tra elettronico e analogico, tra nuovo e vintage, si celebra proprio in questo brano conclusivo: un andamento musicale in continua evoluzione, traduzione dello stato d’animo della protagonista del brano alle prese con una dichiarazione d’amore impacciata che si risolve in modo tragicomico.
(In)conclusioni
Nella tracklist pubblicata dall’artista nel suo profilo instagram compare, al 3° posto, Chimica con Donatella Rettore. La traccia, che sarà presente in gara a Sanremo, non potrà (per ovvie ragioni) essere pubblicata prima dell’esibizione all’interno della kermesse. Considerando lo spessore artistico di entrambe le cantanti e ascoltando l’album…ci sarà sicuramente da divertirsi!
Autore
Un vecchio saggio una volta disse: «Impara l’arte e impara a zoppicare». Forse non era vecchio e neanche saggio, ma una cosa è certa: nasco nella periferia romana nel ‘97, inseguo la mia laurea in Lettere (ancora per poco), nel frattempo producer 24/7. Segni particolari: Toro... Ah no?!