Uno di tutto: luglio

Questo mese, la nostra Redazione vi consiglia cinque cose da tenere d'occhio: un libro, un film, un album musicale, un profilo Instagram e una ricetta. Insomma: uno di tutto!

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Nel pieno dell’estate, in questo caldo e caldissimo mese di luglio, torniamo con la nostra lista di consigli. Se non sapete quale libro leggere, cosa vedere su Netflix o cosa ascoltare mentre state andando in spiaggia, fidatevi della nostra Redazione!

Un libro: Anna (2015) di Niccolò Ammaniti

Niccolò Ammaniti in questo romanzo, con un pizzico di capacità profetica, immagina una malattia che proviene dall’estero, in questo caso dal Belgio, dal nome “la Rossa”, che uccide gli adulti e risparmia i bambini. La storia si svolge interamente in Sicilia: una Sicilia desolata, grigia, distrutta dal virus e dagli incendi. In questo scenario tetro, che ricorda vagamente quello descritto da Cormac McCarthy nel capolavoro «La strada», si muove Anna e tutto un universo di piccoli personaggi che devono, in qualche modo, sopravvivere da soli in una terra devastata. Anna ha un quaderno pieno di indicazioni utili, lasciatole dalla mamma prima di morire: ma a parte questo, a muovere l’avventura, non c’è altro che l’incoscienza dei bambini e la speranza di trovare, al di là dello Stretto di Messina, una nuova vita. (A cura di Francesco Dalla Casa).

Un film: The Florida Project (2017) di Sean Baker

Moonie, Scooty e Jancey vivono in Florida, in una zona degradata tanto vicino a Disneyland quanto lontana dal suo gioioso e spensierato benessere. I tre hanno circa sei anni e riescono ancora a trasformare una realtà fatta di fast food, trash televisivo e quotidiana miseria, in avventura. Orlando, Florida: Disneyworld. Le vicende di A Florida Project si svolgono ad un passo dalla fiaba. Una pellicola che si basa sullo spazio, su ciò che questo rivela e su ciò che invece nasconde, sul dolore celato (eppure visibilissimo) dietro le superfici scintillanti dell’ American way of life. La materializzazione più immediata di questo mondo da sogno è lì a due passi, a distanza di una innocente corsa infantile: Disneyworld, il regno magico, un castello fatato. Tutto così vicino, eppure così lontano. Uno sguardo rivolto, dal regista, verso gli ultimi, scarti di una società in cui per loro non ci sarà mai spazio e le cui sofferenze sono celate al di là dello specchio incantato. (A cura di Giorgia Bonzano).

Un album musicale: Currents (2015) di Tame Impala

Currents rappresenta l’album-manifesto di Tame Impala, il progetto solista del polistrumentista australiano Kevin Parker. Ascoltando Tame Impala sembrerebbe impossibile, ma quasi ogni strumento presente all’interno dei brani è suonato dal già citato cantautore. Quello in questione non è soltanto un disco da consumare fino all’ultimo secondo, è una vera e propria esperienza sensoriale, un album che fa appassionare ed emozionare. È il progetto che segna il punto di svolta del collettivo, contaminando la scena pop mondiale con vere e proprie hit come Let it Happen o The Less I Know The Better. Una sana dose di rock psichedelico, che incarna appieno l’eredità di un classico dei Beatles: Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band(A cura di Vittorio Sarperi).

Un profilo Instagram: @libri.brutti

Che il brutto sia il nuovo bello lo sappiamo già tutti: ce lo ha insegnato Piero Manzoni con la sua Merda d’artista, il Museum of Bad Art in Massachusetts, e ce lo ricorda ogni giorno Instagram con una serie di profili che raccolgono cose brutte. C’è un qualcosa che riesce ad essere più brutto di tutto il resto, e quella cosa è un libro. In questo, @libri.brutti ci viene incontro e raccoglie (anzi, cataloga) libri con copertine brutte, con titoli ancora più brutti (Confessioni di una marmotta) e su argomenti di cui vorremmo sapere di più (Come ipnotizzare gli uomini). Tutto ciò che ci fa interrogare sullo stato di salute dell’editoria. Ma come dice la loro biografia: «Brutti per gli altri ma bellissimi ai nostri occhi». (A cura di Samuele Vona).

Un ricetta di Benedetta: muffin

In una ciotola mescolare 1 uovo a temperatura ambiente, olio di semi (50 ml), yogurt bianco (125 gr), buccia di 1 limone piccolo. Versare insieme, in una ciotola più grande, farina (75 gr), fecola di patate o frumina (50 gr), 1/2 bustina di lievito per dolci setacciato e zucchero (70 gr). Infine, aggiungere gli ingredienti liquidi alle farine, mescolare con un cucchiaio o una spatola pochi secondi, in modo che l’impasto si amalgami. Distribuire l’impasto nei pirottini, precedentemente sistemati nello stampo per muffin (lasciate mezzo centimetro di spazio tra l’impasto e il bordo). Cuocete in forno ben caldo a 180° per circa 20 minuti poi abbassate la temperatura a 170° e proseguite per ancora 5-10 minuti fino a doratura dei vostri dolcetti! Sfornate e lasciate intiepidire qualche minuto. (A cura di Benedetta Del Vecchio).

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Dinamiche, creatività, approfondimenti culturali e fenomeni emergenti dal punto di vista di una generazione indipendente e in evoluzione.

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