Uno di tutto: dicembre

In questa nuova rubrica mensile, la nostra Redazione vi consiglia tutto ciò senza cui non si può iniziare dicembre. Per questo mese: un libro, un documentario, un album musicale, un profilo Instagram e un dolce natalizio. Insomma: uno di tutto!

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Da quando siamo costretti a trascorrere le nostre giornate (prima) e le nostre serate (ora) chiusi in casa, siamo alla costante ricerca di consigli su cosa leggere, cosa guardare, cosa ascoltare. E persi tra le liste dei 100 libri da leggere una volta nella vita, alla fine non scegliamo nulla. Perché è troppo difficile fare una scelta quando il catalogo è troppo ampio. Un po’ come quando dobbiamo vedere un film su Netflix. Ma la situazione si semplifica se, per ogni categoria, vi proponiamo solo una possibilità. 

Per il mese di dicembre vi consigliamo un delicato best-seller d’oltreoceano, un documentario Netflix sulla rappresentazione della comunità trans nei media, vi diciamo qual è il nostro album preferito dell’anno, quale profilo andare subito a seguire su Instagram, e soprattutto quale dolce fare in vista della cena di Natale! Perché, dopo diversi lockdown che ci hanno permesso di affinare le nostre tecniche pasticcere, potremo finalmente assistere ad una battaglia equa fra nonne e nipoti, a suon di dolci.

Un libro: Brevemente risplendiamo sulla terra (2020) di Ocean Vuong

Questo esordio alla narrativa di Ocean Vuong – poeta di origini vietnamite – è l’unico libro che vogliamo leggere (e rileggere) per tutto il mese. A metà tra una lunga lettera (alla madre) e un diario, Brevemente risplendiamo sulla terra racconta, con una prosa poetica, la storia di tre generazioni (una nonna, una madre e un figlio) che, fuggite dal Vietnam per scappare alla guerra, approdano negli Stati Uniti. La povertà, la difficoltà nel parlare una lingua straniera, la guerra che ti rimane appiccicata addosso e non ti abbandona mai, il bullismo, la scoperta dell’amore e l’omofobia; questi sono i temi di un romanzo delicato e struggente come questo. (A cura di Samuele Vona).

Un documentario: Disclosure (2020) di Sam Feder

Compiere il nostro “atto rivoluzionario del mese” non è mai stato così semplice! Direttamente dal nostro divano, Disclosure ci mette a sedere, ci fa piangere e ci educa. Documentario targato Netflix, Disclosure tratta del problema della rappresentazione della comunità trans nei media e di quanto questa negli anni sia stata decisiva nel costruire quello che è oggi l’immaginario distorto e pieno di cliché degradanti che abbiamo della comunità. Personaggi transessuali sono sempre stati presenti nelle narrazioni, ma in una prospettiva sistematicamente problematica: sono definiti ed esistono all’interno della storia unicamente in quanto trans e questo li rende oggetti di scherno o di disgusto, o in alternativa rivestono esclusivamente ruoli da assassini, sociopatici, vittime di amori carnali. Con una produzione e un cast a maggioranza transgender, diamo finalmente la parola a chi spetta. (A cura di Giuseppe Quartuccio).

Un album musicale: Cosa faremo da grandi? (2020) di Lucio Corsi

Ogni anno sono solito fare un resoconto musicale, facendo un breve e velocissimo rewind per vedere quale artista/album mi ha accompagnato per quasi tutta la durata dell’anno. Durante il lockdown ho avuto molto tempo (come tutti d’altronde) per cimentarmi nella pratica di talent scouting su Spotify. Quello che ho scoperto? Il mio nuovo cantante preferito: Lucio Corsi. Addirittura, a settembre sono andato in solitaria a sentire un suo concerto a Bologna, cosa che ho fatto in precedenza solo per Bruce Springsteen. Il suo album ha segnato il mio 2020, diventandone la colonna sonora. Attraverso una costruzione didascalica delle sue canzoni, Lucio cerca di spiegare mitologicamente la genesi e il funzionamento di questioni contemporanee, come la diversità, la disoccupazione giovanile, il ghosting, l’alta velocità e la solitudine. (A cura di Simone Mastronardi).

Un profilo Instagram: @real_ta_daan

Parola d’ordine: craftdipity. C’è un account Instagram che è il paese delle meraviglie. @real_ta_daan è la community entusiasta ed entusiasmante che crede fortemente nel potere delle mani: nel mondo contemporaneo ormai arreso (forse) ai processi produttivi della plastica, il profilo condivide immagini che confermano che esiste ancora un tipo di innovazione che non ha bisogno dell’industria. Il feed di TA-DAAN è un flusso di stimoli visivi tra i quali figurano ceramiche, disegni, composizioni e tessuti e i quali costituiscono singolarmente infinite porte in cui entrare alla scoperta di nuovi mondi, sempre rigorosamente fatti a mano. La bellezza del rito e della tecnica e la gradevolezza estetica si mettono al servizio della sostenibilità, del riuso e della produzione consapevole. Forse è proprio qui l’idea introvabile per il regalo di Natale al* tu* migliore amic*! (A cura di Nicola Aprile).

Un dolce natalizio: gli struffoli

«Quanto è bello il Natale, Luca?» diceva Luigi Di Capua in uno sketch dei The Pills dopo aver confuso una bustina di cocaina con dello zucchero a velo. Ma la vera droga natalizia non sono forse i dolci? Da Nord a Sud, ogni regione, ogni città e addirittura ogni famiglia ha il suo dolce di Natale caratteristico. Io, avendo origini napoletane, ho avuto la fortuna di poter assaggiare un catalogo dolci degno dell’expo di Milano. Il mio preferito? Gli struffoli. È un tipico dolce campano che ormai ha spopolato in tutto lo stivale: palline di pasta con miele, canditi e per i più coraggiosi, anche i diavulilli, ovvero confettini colorati a guarnire (per usare la terminologia degna di Mastechef). Sono divertenti da mangiare, da preparare, facili da condividere e si mostrano agli occhi come un vero e proprio tesoro il quale bramo ogni anno. (A cura di Claudia De Michelis).

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Dinamiche, creatività, approfondimenti culturali e fenomeni emergenti dal punto di vista di una generazione indipendente e in evoluzione.

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