La visuale verosimile del surrealismo

È sufficiente spogliare alcune opere della loro allegoria, perché esse svelino l’iper-realismo che celano, tra grottesco e surreale. Fondamentali per ricercare il parallelismo tra verosimiglianza e surrealtà sono le opere letterarie di David Foster Wallace e il film greco Dogtooth del regista Yorgos Lanthimos.

0% Complete

Si è sopraffatti dalla tragicità di alcune opere quando viene sollevato il velo comico-grottesco da cui sono ammantate, rivelandole come creature malinconiche plasmate dai loro autori. È il caso di due immensi lavori, l’uno letterario e famoso, l’altro filmico e di nicchia: Infinite Jest (1996) di David Foster Wallace e la pellicola Dogtooth (2009) del regista Yorgos Lanthimos. Entrambi si servono in modo eccelso di un gusto grottesco, quasi disturbante nel caso di Dogtooth, per confezionare la realtà secondo un’ottica diversa. 

Lo sguardo che vede nella realtà un paradiso artificiale comico e kafkiano si ritrova non solo nel lunghissimo romanzo di Wallace ma in quasi tutta la sua produzione: le sens de grotesque è assunto dall’autore californiano come la cifra stilistica dei suoi maggiori lavori letterari. La descrizione delle vicende nell’universo di Wallace si configura come una sequenza di elementi comici e ridicoli; così ridicoli da lasciare un anelito di squallore e tristezza. Un mondo, secondo la letteratura wallaciana, governato da una quotidianità ridicola, che esclude e deprime coloro che la giudicano assurda e nauseante. Individui che si muovono tra eventi tragici ma con moventi comici e assurdi. È l’ossimorica condizione del rapporto tra vite spese ai margini di una società che assume la sua forma da modelli superficiali e ridicoli.

«Puro Kafka: la persona che non vuole fare la cosa ridicola è la persona ridicola. Negatività degli attuali balli che si ballano alle feste» si legge nell’altro romanzo di Wallace, La scopa del sistema.

C’è una profonda dicotomia tra la realtà e la rappresentazione di essa: la trasposizione artistica (che sia cinematografica o letteraria) ha una funzione connotativa della realtà, non oggettiva ma subordinata all’interpretazione dell’autore prima e dello spettatore/lettore poi. La varietà dei punti di vista determina quindi l’immensa diversità interpretativa che potenzialmente se ne trarrebbe. Assumere la visione di alcuni artisti comporta lo sconvolgimento dell’interpretazione che ordinariamente si attribuisce alla nostra realtà.

David Foster Wallace si fa portavoce, con Infinite Jest, di un postmodernismo tragicomico che assomiglia incredibilmente al nostro presente. Dopo essersi immersi nella lettura del romanzo non si è più in grado completamente di omettere la componente surreale e grottesca della realtà entro cui siamo quotidianamente costretti a muoverci e orientarci. Quello che emerge è un ritratto impietoso della realtà come triste gioco dai connotati sadici, lo stesso che minuziosamente viene rappresentato nel film del regista greco. Dogtooth,pellicola uscita nelle sale greche nel 2009 ma solo recentemente adattato anche per l’Italia, è lo stravagante racconto di una famiglia disfunzionale in cui il padre cresce i suoi figli entro i confini del giardino di casa. Costretti all’eremitismo, essi crescono in una bolla in cui la realtà è alterata: i gatti sono mostri da uccidere con delle tenaglie da giardino, il termine zombie indica dei fiori gialli. I genitori si impongono come creatori artificiosi dell’interpretazione che i figli attribuiscono alla propria realtà, una realtà profondamente viziata e stravolta: incesti, violenze psicologiche, competitività bambinesca. Una grande metafora dei rapporti che regolano la società, rapporti di dominio e subordinazione caratterizzata da cieca obbedienza.

Dogtooth, Yorgos Lanthimos, 2009

Allo stesso modo nel lungo racconto di Wallace capita di imbattersi in vicende e trame condite da un gusto comico dagli accenti grotteschi che poco si discostano dalla realtà. Il senso grottesco della produzione di Wallace, infatti, è terribilmente verosimile. Laddove la lente dell’autore offre una visuale diversa da quella convenzionale, lì inizia la sovrapposizione tra surreale e verosimile. In questo gioco di interscambiabilità tra i due livelli, la realtà muta e si rivela come un grande caos tragicomico, dove ogni assurdità diventa plausibile. Il senso dell’assurdo, così tanto discusso anche da Camus ne Il mito di Sisifo, non lascia scampo a coloro che iniziano a sperimentarlo ogni giorno. Il suicidio, tema cruciale dell’opera di Camus, incontra fattualmente Wallace nel 2008 che, impiccandosi, si toglierà la vita. Privata l’esistenza della componente comica non rimane che la tragicità dell’individuo che affronta la consapevolezza di doversi orientare in un universo ambiguo. La depressione che ne scaturisce conduce inevitabilmente all’interrogativo posto dallo stesso Camus all’inizio della sua opera:

Vi è soltanto un problema filosofico veramente serio: quello del suicidio. Giudicare se la vita valga o non valga la pena di essere vissuta.

Sulla base di quanto scritto si può affermare, in conclusione, che denudare il quotidiano delle sue convenzioni è pericoloso, in quanto si potrebbe non trovare più alcun senso allegorico fino a sprofondare in un nichilismo comico e squallido, come avviene per i personaggi di Infinite Jest; viceversa, subirle passivamente, comporta la permanenza in uno stato di inconsapevolezza che esclude possibilità di scelta e pertanto di speranza, come rappresentato in Dogthoot.

– “E il protagonista non sa di essere il protagonista del Dramma perché nella Realtà nessuno pensa di vivere in un Dramma”. – “Quasi nessuno. Hai ragione. Quasi nessuno. Voglio correre il rischio e ti confesso che a questo punto mi sento un po’ imbarazzato”.

David Foster Wallace, Infinite Jest, p. 1228

Autore

Lorenzo, studente, 23 anni. Amo la letteratura, vivo in Germania e sono iscritto all’università di Bonn. Un sedentario costretto al nomadismo.

Collabora con noi

Sede di Generazione Magazine Sede di Generazione Magazine Sede di Generazione Magazine Sede di Generazione Magazine

Se pensi che Generazione sia il tuo mondo non esitare a contattarci compilando il form qui sotto!

    Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

    Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

    Chiudi