Gestazione per altri reato universale: siamo davanti ad una finzione giuridica che rischia di diventare legge?

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Negli ultimi tempi si è molto discusso sulla proposta di legge di Fratelli d’Italia mirata a far divenire la maternità surrogata, il cosiddetto “utero in affitto”, reato universale. La proposta ha ricevuto il via libera della Commissione Giustizia della Camera e il testo è atteso in Aula per il 19 giugno.

Si tratta certamente di un tema bioetico molto delicato, ma a prescindere dalle legittime opinioni personali la domanda che dovremmo porci è: cos’è il reato universale, e quali sono le sue implicazioni in questo caso?

La maternità surrogata è illegale in Italia e questa posizione è stata ribadita dalla Corte Costituzionale con varie motivazioni. Secondo lo Stato Italiano, la maternità surrogata offende la dignità della donna e mina alla radice delle relazioni umane. Inoltre, è contraria all’idea del valore sovra utilitaristico della persona, e concepisce la donna come “incubatrice meccanica”. Se da un lato in Italia la situazione è questa, in altri Paesi non vi sono impedimenti a questa pratica, soprattutto se compiuta gratuitamente.

In Italia il governo desidera rendere la GPA reato universale per ragioni evidentemente ideologiche. Farlo, entrerebbe a far parte della sua crociata contro le famiglie arcobaleno, ignorando – o fingendo di ignorare – che a far ricorso a tale tecnica procreativa sono soprattutto coppie eterosessuali. Secondo alcune stime, infatti, a ricorrere alla GPA in Italia sarebbero circa 250 coppie all’anno, di cui il 90% eterosessuali.

Con la giurisdizione universale si prevede la punibilità in Italia di un reato compiuto all’estero. L’ipotesi di reato universale quindi è pacifica quando risponde ad interessi largamente condivisi, come quelli contemplati dal diritto internazionale. Ad esempio, sono considerati reati universali i crimini di guerra e i crimini contro l’umanità. 

Il problema è che in questo caso si vorrebbe considerare illecita la pratica e, di conseguenza, rendere possibile la punizione di un’azione posta in essere da cittadini italiani in Paesi in cui essa è perfettamente legale.

Tutto ciò, come dichiarato da numerosi giuristi rimasti inascoltati, è dal punto di vista giuridico semplicemente impossibile e avrà come unico risultato quello di provocare anni di vicende giudiziarie per le famiglie che vi hanno fatto ricorso, finché la Corte Costituzionale non dichiarerà la nullità della norma. 

Ancora una volta la destra promette qualcosa di irrealizzabile, come faceva qualche anno fa per un potenziale referendum abrogativo riguardo la nostra permanenza nell’Unione Europea.

Questa volta a farne le spese saranno i genitori e i loro bambini.

Autore

Elisa Di Fiore

Elisa Di Fiore

Autrice

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