Il bonus psicologo si chiama bonus ma è un diritto

0% Complete

Nelle ultime settimane, tra il bonus monopattini e quello rubinetti, abbiamo visto i nasi di molti italiani storcersi per il NO categorico della legge di bilancio al bonus psicologo, un segnale chiaro e forte: in Italia la salute mentale non è un diritto per tutti. Oggi la situazione vede un miglioramento, con l’approvazione di un emendamento al DL Milleproroghe che prevede lo stanziamento di 20mln destinati alla salute mentale. Ma, riflettendo meglio, mi sono resa conto della problematica che, a monte, il tema del bonus psicologo porta con sé, legata proprio al concepimento dell’agevolazione nei termini che la descrivono: l’accostamento delle parole “bonus” e “psicologo”.

Infatti, ciò mi ha portato a chiedermi: che cos’è un bonus? Un bonus è un’aggiunta, è qualcosa “in più”. Un bonus è ciò che “eccede” dallo status quo delle cose e, in questo caso, dalla sfera dei diritti dell’individuo. Eppure la salute mentale non è una scelta. La salute non è nulla di paragonabile ad una scelta.

Se, dunque, diamo per corretta la definizione del concetto di salute come di un benessere che interessi tanto il fisico quanto la mente, ovvero di un diritto che l’uomo ha a 360 gradi, come possiamo considerare quello dello psicologo un bonus?

L’OMS definisce la salute come “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplice assenza di malattia”. E proprio per questa ragione la salute mentale non può essere unicamente intesa come il diritto ad essere curati nel caso in cui sorgano gravi patologie, ma deve essere intesa come il diritto a prendersi cura di sé, alla cura e anche alla prevenzione.

A tal proposito, vi lancio uno spoiler: sì, in terapia possiamo andarci proprio tutti. In terapia ci possiamo andare tutti. So che questa rivelazione potrebbe turbarvi non poco (e soprattutto turbare quella fetta di popolazione italiana che tende ancora a stigmatizzare il paziente psichiatrico e la patologia mentale), ma vi assicuro che ci si abitua all’idea.

Tuttavia, per prendersi cura della propria salute in modo adeguato bisogna essere equipaggiati con un kit adeguato. Fornito da chi se ne intende. E quindi no, non bastano le parole dell’amica, del fidanzato o del vicino di casa. Ma ci pensate mai a quei poveri psicoterapeuti che passano anni e anni della loro vita a formarsi per poi venire surclassati dai consigli della nonna

Sergio Castellitto sul set di In Treatment (Sky, 2014)

Le persone a noi vicine possono accoglierci e restarci accanto al meglio delle loro possibilità. Possono fare il tifo per noi. E possono aiutarci a chiedere aiuto, perché ci sono situazioni in cui una serata con gli amici o una corsetta al parco non sono sufficienti a riparare ciò che si è rotto. 

La terapia è un percorso fatto di curve e rettilinei, di salite e di discese, di ruote bucate e di pit stop di emergenza, così come nella nostra vita avviene per la salute fisica. Partire per un viaggio alla scoperta di se stessi richiede coraggio. Bisogna mettere in conto i salti nel vuoto, gli imprevisti, le conferme che non arrivano, il tempo che non passa mai e che tutto ciò che speravi non ci fosse invece c’è e ti chiede di farci i conti.

E ti sorprenderai quando un giorno in coda alle poste ti accorgerai tutto d’un tratto della consapevolezza che hai acquisito a piccoli passi anche se non te sei accorto e di quanto sia il tuo sguardo sul mondo a modificare ciò che hai davanti agli occhi.

Autori

Maria Chiara Cicolani

Maria Chiara Cicolani

Vice Direttrice

Mi sono laureata in Filosofia a Roma. Ho vissuto per un po’ tra i fiordi norvegesi di Bergen e prima di questa esperienza mi reputavo meteoropatica, ora non più. Mi piace la montagna, ma un po’ anche il mare. Il mio romanzo preferito è il Manifesto del Partito Comunista e amo raccontare le storie.

Animenta è un’ associazione nata con l’obiettivo di raccontare per sensibilizzare sui disturbi del comportamento alimentare. Animenta nasce per creare momenti di ascolto, confronto e accoglienza per chi ha affrontato o sta affrontando un disturbo del comportamento alimentare e nasce per portare un cambiamento reale in un settore lasciato nell’ombra per troppo tempo. Grazie ad Animenta viene fatta informazione e sensibilizzazione con i ragazzi del liceo e delle università, si creano di momenti di confronto e discussione su tematiche ancora troppo poco affronta e attraverso raccolte fondi, l’associazione vuole supportare in futuro le famiglie che affrontano queste malattie.

Collabora con noi

Sede di Generazione Magazine Sede di Generazione Magazine Sede di Generazione Magazine Sede di Generazione Magazine

Se pensi che Generazione sia il tuo mondo non esitare a contattarci compilando il form qui sotto!

    Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

    Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

    Chiudi