Fortezza è il titolo della prossima esposizione di Mirko Leuzzi, nella villa La Saracena a Santa Marinella. La storica villa è un emblema dell’architettura italiana disegnata da Luigi Moretti: forme plastiche, introverse ed austere che gradualmente si addolciscono affacciandosi sul mare. 800 metri quadri immersi tra il verde e il mare dell’idillica Santa Marinella sono pronti ad accogliere oltre 25 opere dell’artista.
Noi di Generazione siamo stati nello studio di Mirko per parlare di questa esposizione, tra passato e futuro, riflettendo sul mondo dell’arte e le sue regole. L’artista è una professione riconoscibile oggettivamente? Cosa sta succedendo ai confini dell’arte?
Sono passati più di due anni da quelli che tu chiami «i primi scarobocchi» e piano piano ti sei affermato attraverso uno stile che è diventato il marchio distintivo delle tue opere. Hai raggiunto ora la consapevolezza di essere un artista?
Non so se per essere definito “artista” sia sufficiente piacere alle persone e vendere le proprie opere, oppure se serva essere riconosciuti ufficialmente dal mondo dell’arte. Ma questo può anche non interessarmi molto. Di fatto, oggi vivo dipingendo e sento anche un senso di responsabilità comunicativa e artistica verso il mio lavoro. Definire chi è un artista, poi, è difficile secondo me. È un po’ come l’amore: tu puoi provare un sentimento forte per una persona ed etichettarlo può diventare soltanto un limite alle sue possibilità espressive.
Adesso, sia che il mondo dell’arte ti legittimi o meno, stai comunque per esporre una personale in una delle ville più importanti per l’architettura romana.
Girando per Santa Marinella rimanevo affascinato da questa villa, di cui sinceramente non sapevo nulla. Ne ho parlato con dei miei amici architetti e mi hanno descritto l’importanza storica dal punto di vista architettonico della villa La Sarecena. Il mio obiettivo è subito diventato poter esporre le mie opere lì. Un piccolo sogno che sono riuscito a realizzare da solo, senza l’aiuto di grandi galleristi o l’appoggio dei circuiti artistici legittimati. Con la proprietaria, Maria Costanza Magli, siamo riusciti a creare un progetto artistico che potesse far convivere il contrasto dei miei quadri, che ritraggono soggetti angosciati e tormentanti, con l’oasi di pace che, invece, rappresenta la struttura di Moretti. È un po’ come se i protagonisti dei miei quadri andassero lì per cercare soltanto un po’ di calma.
E in questa mostra vedremo quello che Mirko Leuzzi è stato, ha vissuto e trasferito su tela negli ultimi due anni?
No, nella villa La Saracena ci saranno solo le opere dell’ultimo periodo anche se si può dire che in un certo senso sono il compimento di un percorso artistico iniziato due anni fa. È la fine di un percorso iniziato per gioco, per capire come poter incanalare l’espressività delle emozioni su tela.
Un percorso che hai iniziato, appunto, da solo e da autodidatta ma che ti ha permesso di crescere nel panorama artistico. Ti senti, in qualche modo, un artista indipendente? Esiste un’arte che sta nascendo seguendo percorsi simili al tuo?
Io credo che l’approccio che ho avuto all’inizio è stato molto puro e genuino. Seppure io mi sia mantenuto sempre come un artista indipendente, non posso negare che l’apprezzamento che ricevo da chi mi segue crea un ridimensionamento alla mia espressività artistica. Molto spesso non si vuole ammettere che ognuno di noi, in fondo, fa il suo lavoro per gli altri. La mia sfida oggi è quella di conservare un po’ di me dentro ogni quadro, nonostante queste dinamiche. La mia sfida di domani sarà poter produrre quadri senza pensare a chi li dovrà guardare.
E in fondo a me piace quest’atteggiamento di rottura che rifiuta un po’ la musealizzazione delle opere e crea dei contesti di fruizione artistica più liberi da canoni predefiniti.
Si, però non mi sento di dire che il mio atteggiamento sia quello giusto. Non rifiuto il mondo dell’arte tradizionale e le regole che stabilisce nonostante credo siano un po’ esclusive. Il mio modo di fare e far fruire la mia arte è indubbiamente diverso, ma non credo, come il mondo dell’arte legittimata fa, che esista soltanto un modo di concepire un artista. Magari non tutta l’arte nasce per essere studiata e concettualizzata, ma ci sono anche degli atti naturali e spontanei che, tradotti su tela, diventano semplicemente arte per gli altri.
Se l’esposizione in Villa Saracena è il compimento di un percorso durato due anni, cosa ci sarà dopo il 10 aprile?
Non lo so. Io intanto ho preso un biglietto di solo andata per il Senegal.
La mostra La Fortezza si terrà nella villa La Saracena (Lungomare Guglielmo Marconi 137 – 00058 Santa Marinella, RM) domenica 10 aprile 2022 dalle 12:00 alle 18:00. Per accedere gratuitamente all’evento è necessario registrarsi a QUESTO LINK.
Autore
Matteo, classe 1997. Non avevo mai provato il disagio di creare una bio finché non ho dovuto scrivere la mia. Se ti dico qualcosa, credimi. Non sono un bugiardo e non voglio fare il giornalista.