L’addio di Clint Eastwood al cinema con “Giurato Numero Due”

0% Complete

Potrebbe essere stato davvero l’ultimo film della carriera per il novantaquattrenne Clint Eastwood, che a tre anni di distanza dall’altalenante “Cry Macho” ha voluto cimentarsi in un’altra avventura dietro la cinepresa. Se dovesse essere così, si potrebbe affermare senza dubbio che “Giurato Numero Due” rappresenti un grande commiato dalla Settima Arte per Eastwood dopo un’epopea di successi nelle vesti di attore, regista e produttore che ha attraversato settant’anni della nostra Storia.

É paradossale pensare che il film, apprezzato in particolar modo in Francia e in Italia (rispettivamente con undici milioni e mezzo e quattro milioni di euro di incassi), sia stato stato oggetto di una limitatissima distribuzione negli Stati Uniti (è stato proiettato per una sola settimana) a favore di un passaggio quasi immediato sulle piattaforme di streaming, dove dal mese scorso continua a tenersi saldamente al primo posto di visioni del pubblico.

C’è da chiedersi se tutto ciò faccia parte di una precisa strategia portata avanti dalla Warner Bros. per un’eventuale – nonchè incredibile – candidatura ai Premi Oscar di quest’anno o se ci sia stata un’effettiva opera di boicottaggio della major cinematografica nei suoi confronti.
Nell’attesa di trovare risposta a questo interrogativo con l’annuncio delle nominations (al netto dei drammatici fatti in corso a Los Angeles), questo film riesce brillantemente a conquistare l’attenzione del pubblico con una storia efficace, un sinergico cast tra grandi stelle, talenti affermati ed emergenti, amalgamati assieme dalla sapiente regia di Clint Eastwood, indiscusso “Maestro” di cinema.


La trama

La storia è ambientata nel 2022 nel comune di Savannah, nello stato della Georgia, e vede protagonista il giovane giornalista Justin Kemp (Nicholas Hoult), che riceve la convocazione da parte della Corte Distrettuale locale per essere nominato membro di una giuria popolare in un efferato caso di omicidio avvenuto l’anno precedente. Justin accetta con un po’ di apprensione, dal momento che la moglie Allison (Zoey Deutch) sta portando a termine una gravidanza molto rischiosa, e la rassicura contando di poter concludere in tempo per la nascita della loro bambina.
Nei giorni seguenti, dopo un’attenta selezione portata avanti dalla procuratrice Faith Killebrew (Toni Collette) e dall’avvocato d’ufficio Eric Resnick (Chris Messina), la giuria viene composta e portata in aula per il processo che vede imputato James Michael Sythe (Gabriel Basso) per la morte della sua compagna Kendall Carter (Francesca Eastwood).
Il caso viene quindi ricostruito, tra gli interrogatori degli avvocati e la presenza di vari flashback che ripercorrono i fatti avvenuti nella notte in cui avvenne il delitto. Nei flashback emerge d’improvviso il dettaglio che è la chiave del film: il giurato numero due, ovvero Justin, scopre che il processo in cui deve pronunciarsi lo vede coinvolto in quanto presente sul luogo.


La giuria popolare – Il focus (vincente) della storia

Girato quasi interamente a Savannah (dove già aveva diretto un film nel 1997), questo dramma giudiziario riporta alla mente le grandi storie firmate da Sydney Lumet come “La parola ai giurati” (1957) e “Il Verdetto” (1982) e “Anatomia di un omicidio” (1959) di Otto Preminger, inserendosi a pieno titolo e merito tra i migliori film di questo genere.
In particolare, il collegamento con Lumet e il suo capolavoro del 1957 si può rintracciare nell’elemento comune focalizzato in entrambe le pellicole: il ruolo della giuria popolare.

Il tema della giustizia è la cornice su cui si costruisce la storia diretta da Clint Eastwood e scritta in modo pregevole da Jonathan Abrams: il diritto a un equo processo, l’innocenza “fino a prova contraria” dell’imputato e la presenza di un giudizio imparziale da parte della corte.
Elementi che rappresentano fattori decisivi per capire se “giustizia sia stata fatta o meno, in un paese come gli Stati Uniti d’America dove le corti si dimostrano tanto efficienti quanto, in molti casi, inique e persino ipocrite (non soltanto nel trattare di casi di natura interna).

Il punto di vista dal quale si sviluppa la storia è quello dei membri della giuria popolare.
I giurati possono provenire da comunità e contesti sociali profondamente differenti tra loro e svolgere mansioni tra le più disparate, ma nel momento in cui vengono selezionate sono chiamate ad assolvere a un compito di vitale importanza nei processi penali statunitensi: raggiungere un verdetto da fornire al giudice basandosi su quanto presentato dalla pubblica accusa e dalla difesa.
Ma cosa succede quando uno dei giurati si ritrova a dover fare i conti con la propria coscienza contrapposta alla ricerca della verità e della giustizia? Questo è il caso di Justin Kemp, un personaggio tutto da vivere e scoprire grazie a un sempre più sorprendente Nicholas Hoult, attore oramai affermato a livello cinematografico che si ritrova ad interpretare ruoli sempre più impegnativi e di spessore (“La Favorita”, “Tolkien“, “The Menu” fino al recente lavoro di Robert Eggers “Nosferatu”).

Il giovane protagonista rivive il dramma dell’omicidio sul quale deve fornire il proprio parere di giurato con il peso di un pesantissimo fardello morale e le ripercussioni che le sue scelte potrebbero avere sulla sua vita familiare. Macigni che lo dilaniano nell’interiore mentre interagisce e si confronta con gli altri membri della giuria popolare, tra i quali spiccano l’anziano Harold (J.K. Simmons con un ruolo minore, ma pur sempre d’impatto) e Marcus, quest’ultimo intepretato dall’altra grande sorpresa di questo lungometraggio: l’attore comico Cedric Yarborough.

Grandi performance anche per Chris Messina e Toni Collette (che torna a lavorare con Nicholas Hoult ventidue anni dopo il film “About a Boy”), nella contrapposizione professionale tra l’ambiziosa procuratrice Faith Killerbrew e l’avvocato d’ufficio Eric Resnick.
Da menzionare anche la presenza minore di Kiefer Sutherland (nel film interpreta l’avvocato Larry Lasker), che è riuscito a coronare il desiderio a lungo irrealizzato di poter lavorare assieme a Clint Eastwood.


“Il verdetto” sul film

“Giurato Numero Due” è una pellicola che mi sento pienamente di consigliare.
Il motivo è semplice:
è un grande lavoro che in poco meno di due ore, senza grandi proclami ma con grandissima maestria, mette in mostra ancora una volta il tocco di Clint Eastwood, che farà appassionare gli amanti dei legal drama ma anche e soprattutto gli amanti dei romanzi di John Grisham.

Personalmente ho trovato sempre un certo interesse nell’osservare il funzionamento del sistema giudiziario statunitense, con i suoi pregi e le sue (numerose) imperfezioni.
La contrapposizione tra l’interpretazione dei “precedenti giurisprudenziali” della common law anglo-sassone e il diritto romano, elemento cardine su cui si basa prevalentemente il nostro continente (sebbene, per alcuni aspetti e ambiti, sia riuscito a penetrare anche all’interno degli ordinamenti giuridici europei) è un discorso che può portare a tanti spunti di riflessione.
In questo senso non è stata soltanto la “magia” della finzione cinematografica e televisiva ad aver stimolato questa personale curiosità, ma anche l’analisi di alcuni importanti casi e processi statunitensi degli ultimi anni.

Un mondo complesso quello della giustizia statunitense, “imperfetto” – prendendo in prestito le parole del personaggio interpretato da Chris Messina – “ma il migliore” che hanno (almeno a dire della popolazione “a stelle e strisce”).
In conclusione, è un film assolutamente da recuperare, se possibile nelle sale cinematografiche o – nel caso – anche in streaming.

“Giurato Numero Due”, di Clint Eastwood (USA, 2024)
Fonte immagine: Warner Bros. Pictures / Facebook

Fonte immagine in copertina: Warner Bros. Pictures / Facebook

Autore

Collabora con noi

slide 2 of 4

Se pensi che Generazione sia il tuo mondo non esitare a contattarci compilando il form qui sotto!

    Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

    Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

    Chiudi