Il mondo creativo dei videogiochi raccontato da “Secret Level”

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Nel corso degli ultimi anni il settore dell’intrattenimento si è aperto sempre di più allo sviluppo e alla creazione di film e serie tv tratte da videogiochi.
C’è stato un nuovo slancio creativo attorno alle potenzialità delle opere videoludiche per gli adattamenti cinematografici e per la televisione, proprio come avviene per il mondo dei fumetti e delle graphic novel o della letteratura.

Un mondo, quello dei videogiochi, finora esplorato soltanto in parte nel quale hanno complessivamente pesato anche i risultati altalenanti in termini di apprezzamento di critica e pubblico (oltre che di incassi ai botteghini): ai numeri alquanto positivi ottenuti negli anni da saghe come quelle di Resident Evil, Tomb Raider e Sonic (sebbene non sempre con film validi) e allo stupefacente rilancio di Super Mario Bros. (record assoluto d’incassi nel settore videoludico) vanno infatti contrapposte anche le grandi delusioni di film come “Doom” (2005), “DOA: Dead or Alive” (2006), “Max Payne” (2008) e “Tekken” (2009), fino ad arrivare ai più recenti “Need for Speed” (2014), “Warcraft – L’inizio” (2016) e “Borderlands” (2024).

La “chiamata” del pubblico dei videogiocatori, ad ogni modo, non è stata disattesa dal creativo regista e produttore statunitense Tim Miller (Deadpool”, “Terminator: Dark Fate”), spinto anche dal grande successo scaturito dalla serie originale d’animazione “Love, Death & Robots” (rinnovata per una quarta stagione dopo gli ottimi risultati e i riconoscimenti ottenuti). Questo è stato lo stimolo che lo ha portato, in collaborazione con Dave Wilson, a ideare e a lavorare per tre anni su un nuovo progetto creativo, una “lettera d’amore per i videogiocatori”.
Il risultato è “Secret Level”, serie televisiva disponibile dallo scorso 10 dicembre su Prime Video.

Tim Miller alla San Diego Comic-Con International 2019.
Fonte immagine: Gage Skidmore/Flickr (licenza d’uso CC BY-SA 3.0)


Le storie dietro a “Secret Level”

Presentata lo scorso agosto in occasione dell’ultima edizione della Gamescom di Colonia (Germania), la prima stagione di Secret Level si compone di quindici cortometraggi con storie originali basate su un nutrito insieme di videogiochi che spazia dai titoli ai primi posti delle vendite globali (Warhammer 40.000, The Outer Worlds, Sifu) alle produzioni indipendenti (Spelunky) passando per i grandi classici (Dungeons & Dragons, Pac-Man, Mega Man, Unreal Tournament), un gioco prodotto dalla stessa Amazon (New World) e persino per un titolo cancellato a brevissima distanza dal suo lancio mentre il cortometraggio era ancora in lavorazione (Concord).
In quest’ultimo caso, Miller e Wilson hanno voluto tenere il lavoro all’interno dell’antologia anche per rispettare il lavoro portato avanti dal team scozzese della Axis Studios, uno dei vari gruppi europei e internazionali coinvolti per la realizzazione dei cortometraggi animati in 3D.

Ogni episodio presenta un differente stile artistico che fa da cornice nel viaggio che lo spettatore può compiere nell’immergersi nelle storie raccontate all’interno della serie.
Battaglie adrenaliniche all’ultimo sangue in arene graduatorie del futuro o in pianeti lontani, viaggi intergalattici e avventure alla ricerca di tesori, ma anche storie di amicizia e lealtà, l’attenzione viene catalizzata attorno ai mondi dei videogiochi ricreati per l’occasione.
Imponente anche il cast coinvolto per la realizzazione della serie, con nomi del calibro di Arnold e Patrick Schwarzenegger, Keanu Reeves, Temuera Morrison, Kevin e Heaven Hart che hanno prestato la voce per i personaggi degli episodi (o le fattezze, nel caso di Reeves e Schwarzenegger).

I cortometraggi, nella loro breve durata, non sempre riescono però a raggiungere il risultato sperato: in alcuni episodi, infatti, sussistono problematiche legate alla durata fin troppo ridotta delle storie e a delle sceneggiature un po’ approssimative e banali.
A fare da contraltare, però, ci sono episodi che convincono appieno e spiccano per originalità, una sana dose di divertimento e “autoironia” (Schwarzenegger docet), e delle storie ben sviluppate, anche con concetti profondi come nel caso dell’episodio dedicato al videogioco cinese Honor of Kings.


“Secret Level” piace, ma può fare di meglio

Parafrasando le parole di Tim Miller alla Gamescom di Colonia, la “lettera d’amore ai videogiochi” firmata da Miller e Wilson ha nel complesso degli spunti alquanto incoraggianti e piacevoli che, molto probabilmente, avranno indotto gli Amazon Studios a rinnovare la fiducia in questo progetto con l’annuncio di una seconda stagione in lavorazione dato lo scorso dicembre.
Eppure, anche in questa serie televisiva, si trova conferma di come adattare la profondità di un videogioco per il cinema o per il piccolo schermo sia cosa decisamente più difficile di quanto si possa immaginare.

Sono oramai lontanissimi i tempi di opere come Tron (1982), che al tempo fu pionieristica nella commistione tra cinema e videogiochi al punto da risultare fin troppo d’avanguardia per l’epoca (solo in seguito si tramutò in un vero e proprio film di culto), ma rimane un grande esempio di sintesi tra questi due mondi, forme proprie dell’arte.

“Secret Level” si lancia nel proporre un tributo ai videogiochi con il quale raccontare nuove avvincenti storie basate sui soggetti di grandi titoli videoludici a un pubblico variegato tra vecchie e nuove generazioni di spettatori (appassionati e non).
In parte riesce nell’intento: l’insieme di tutti i quindici cortometraggi risulta infatti disarmonico per certi versi a causa di alcuni difetti che potrebbero lasciare un po’ di amaro in bocca ai fan, ma ci sono tutti i presupposti per poter ambire a un ulteriore passo in avanti, motivo che mi lascia davvero ben sperare.
L’augurio è che la seconda stagione di questa serie possa rappresentare un miglioramento per questo progetto capace di andare ancora più a fondo nello sviluppo del vasto materiale creativo messo a disposizione dal mondo videoludico.

Il podio degli episodi consigliati di questa serie si divide così: bronzo per “New World: Il re del passato e del futuro”, argento per “Unreal Tournament: Xan” e oro per “Warhammer 40.000 : Non conosceranno la paura”. Menzione speciale per la sorprendente trasposizione dedicata a Pac-Man…vedere per credere!

Fonte immagine: Prime Video / Facebook

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