Il Conclave per il nuovo Papa si riunirà il prossimo 7 maggio

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Arriva verso la metà mattinata l’annuncio del Direttore della Sala Stampa Vaticana, Matteo Bruni: il Conclave che eleggerà il successore del defunto pontefice, Papa Francesco, avrà ufficialmente inizio tra pochi giorni, ovvero nel pomeriggio di mercoledì 7 maggio.
La scelta della data è stata ufficializzata oggi dal Collegio cardinalizio in occasione della Quinta Congregazione generale riunita nell’Aula del Sinodo in Vaticano.

Dopo i cinque giorni di lutto nazionale decretati in Italia nel ricordo della vita di Jorge Mario Bergoglio (scomparso lo scorso 21 aprile all’età di 88 anni) e dopo i funerali solenni celebrati lo scorso sabato in Piazza San Pietro con 249 delegazioni estere e quasi 400.000 persone presenti, la Santa Sede dà così inizio ai preparativi per la successione papale, ordinando la chiusura immediata della Cappella Sistina e la sospensione delle visite al pubblico dei Giardini Vaticani e della Necropoli della Via Triumphalis.


L’iter del Conclave

Stando a quanto riportato oggi dalla Santa Sede, la giornata del 7 maggio comincerà con la “Missa Pro Eligendo Romano Pontefice” celebrata dal Cardinale Decano del Collegio cardinalizio, Giovanni Battista Re (il quale ha officiato i funerali di Papa Francesco), in preparazione dell’inizio del Conclave.
Nel pomeriggio, invece,
i centrotrentacinque cardinali con diritto di voto si riuniranno presso la Cappella Sistina per dare inizio alla prima votazione per la scelta del nuovo Papa.
A presiedere il Conclave sarà il
Cardinale Pietro Parolin, il Segretario di Stato della Santa Sede scelto proprio da Bergoglio in seguito alla sua elezione al soglio pontificio.

Ai sensi del diritto canonico e della costituzione apostolica “Universi dominci gregis” (documento scritto da Papa Giovanni Paolo II nel 1993 e successivamente modificato da Papa Benedetto XVI nel 2013), per l’elezione del nuovo Papa serve il raggiungimento dei due terzi dei voti dei cardinali elettori (90 voti con l’attuale composizione del Conclave).
I voti, dopo essere stati raccolti e scrutinati,
vengono quindi bruciati in una stufa di ghisa il cui fumo certifica la mancata nomina (la fumata nera) oppure l’imminente annuncio del nuovo “Vicario di Cristo” tramite la fumata bianca.

Il voto di questo Conclave si caratterizzerà per i suoi numeri, “allargati” sotto il pontificato di Papa Francesco (sono 108 i cardinali nominati durante i suoi dodici anni alla guida della Chiesa) e con una ripartizione geografica più ampia, che attribuisce maggiore peso alle zone “periferiche” della Chiesa Cattolica.
L’Europa avrà 53 cardinali (di cui 17 italiani) mentre le Americhe avranno assieme 37 porporati (20 dal Nord America e 17 dal Sud America), l’Asia-Oceania ne avrà 27 e l’>Africa ne avrà infine 18.
Negli ultimi due casi si osservano gli aumenti più consistenti nella rappresentanza: rispetto al Conclave che nel 2013 elesse Papa Francesco ci sono infatti sedici cardinali in più per la zona Asia-Oceania e sette cardinali per l’Africa.

Fonte immagine: Bacon Noodles (based on version by Starus)/Wikimedia Commons (licenza d’uso CC BY-SA 3.0)

Fonte immagine di copertina: Antoine Taveneaux/Wikimedia Commons (licenza d’uso CC BY-SA 3.0)

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