Vergini giurate: donne che hanno sacrificato la loro identità di genere per la libertà

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Fino a qualche decennio fa, nascere donna nella zona delle Alpi Dinariche dei Balcani occidentali, significava fare i conti con una società estremamente maschilista. La figura femminile era vista come un qualcosa di superfluo, utile solo alla riproduzione e alla gestione della casa, dunque relegata alla sottomissione del marito. Per lei nessun diritto, nessun rispetto. L’unico modo per scappare da questo triste destino era diventare una vergine giurata, o meglio una burrnash.

Le vergini giurate sono donne che – in cambio di diritti, rispetto e libertà – hanno fatto un giuramento di castità e hanno scelto di rinunciare per sempre alla loro identità di genere, vestendo i panni di un uomo.

Chi sono le burrneshe

Le loro origini trovano fondamento in Albania settentrionale, Kosovo e Montenegro, territori in cui vigeva il Kanun, ovvero il diritto consuetudinario albanese. Si trattava di un diritto -estremamente maschilista- che racchiudeva i loro valori fondamentali e che veniva trasmesso da secoli oralmente. Questo codice, che possiamo definire comportamentale, riconosceva alle donne la possibilità di condurre una vita da uomini, come unico mezzo per la libertà. Per farlo bastava presentarsi davanti ai capi clan del posto e fare un giuramento di conversione e castità, dopo il giuramento avveniva la vestizione da uomo e alla vergine giurata venivano rasati i capelli. Il rito solitamente si concludeva poi con una sbronza a base di grappa. Da quel momento in poi la burrnesh acquisiva a tutti gli effetti gli stessi diritti di un uomo: poteva fumare, ubriacarsi, prendere decisioni in famiglia e nel clan. Per loro però, dopo il giuramento, non c’era alcuna possibilità di pentimento.

Perché questa scelta?

Questo fenomeno nasceva dall’idea che una donna in quanto tale non fosse in grado di vivere da sola, e che quindi fosse proprietà del padre o del marito. Sia nella casa paterna che in quella maritale, la donna era considerata qualcosa di superfluo, utile solo alla riproduzione e a sopportare pesi e fatiche.

Altri diritti la donna non ha, solo è borsa per portare il bambino che le ha donato Iddio; altro diritto non ha, né per dare, né per prendere”

Nel suo libro “Women who become men: Albanian sworn virgins”, l’antropologa Antonia Young spiega che i motivi che spingevano una donna al giuramento erano per lo più tre. Il primo riguardava l’onore della famiglia e il patrimonio familiare; secondo il Kanun infatti, la mancanza di una figura maschile in famiglia era considerata una maledizione, quando nasceva una bambina “piangevano anche le travi di casa”. Dunque in una famiglia di sole figlie femmine, una doveva necessariamente diventare vergine giurata, di solito veniva scelta la più giovane. Questo perché il diritto all’eredità era riservato solo agli uomini e alle vergini giurate, non alle donne, dunque se avessero voluto usufruire della propria parte di eredità avrebbero dovuto essere necessariamente vergini.

Fuggire a un matrimonio combinato, rifiutando una proposta, era un altro dei motivi per cui le donne decidevano di rinunciare alla propria identità; sposare un uomo significava essere sottomesse a lui, significava essere picchiate o bastonate, significava dover mangiare i suoi avanzi e talvolta provvedere anche alle lavande dei piedi del marito.

L’ultimo motivo era legato all’amor filiale, nel caso in cui i genitori di una donna non fossero stati in grado di sostenere la famiglia, per non abbandonarli, ella avrebbe rinunciato al matrimonio, rimanendo vergine.

Raramente la decisione era legata all’identità di genere, si trattava quasi esclusivamente di una necessità dovuta alla propria condizione sociale.

Questa scelta così coraggiosa garantiva un posto in una società patriarcale che considerava la donna solo un mezzo per procreare, senza alcun diritto, senza potere decisionale. Dunque era l’unico modo per guadagnarsi rispetto e parità, per acquisire potere e avere voci in capitolo sia in ambito famigliare che sociale.

Poteva sembrare quasi un patentino per la libertà, ma il prezzo da pagare era caro; diventare uomini non comportava solo il taglio dei capelli corti o le fasce strette intorno al seno; diventare uomini significava dover bloccare le proprie pulsioni e la propria natura.

Si tratta, comunque, di un fenomeno molto complesso che va analizzato e contestualizzato. Attualmente tale fenomeno è in via di estinzione, infatti, le vergini giurate in vita sono poche e sono anziane; la loro figura però va ricordata e considerata l’emblema di un mondo che sta scomparendo.

A queste donne coraggiose, va il riconoscimento per aver provato, per quanto possibile, ad alzare la testa e ribellarsi a una società così patriarcale, sacrificando il loro corpo e la loro anima.

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