La Belle Époque del calcio femminile

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Donne e pallone. Un connubio che solitamente, in Italia, ha trovato poco spazio e fiducia. Ma il 2022 è stato l’anno dei cambiamenti. «Dal primo luglio inizia il percorso del professionismo nel calcio femminile», le dichiarazioni del presidente della FIGC Gabriele Gravina che quest’estate hanno stravolto definitamente le sorti di tutto il movimento.

Salario minimo, assicurazioni sanitarie e un nuovo format del campionato: le novità, per nulla scontate, introdotte dalla riforma. E come se non bastasse per la prima volta nella storia del club, la Roma è sbarcata in Women’s Champions League guadagnandosi, successivamente, un posto tra le 8 migliori squadre in Europa.

Che cosa è cambiato con il passaggio al professionismo?

Quello di oggi è un piccolo passo, arrivato in ritardo rispetto alla maggior parte delle principali federazioni europee, ma che permette alle ragazze di tutte Italia di poter sognare un futuro pure da professioniste. Non tanto per i guadagni (uniformati a quelli della Serie C maschile, circa 26 mila euro lordi l’anno), ma per una serie di tutele di cui poter beneficiare durante e a fine carriera. Contributi previdenziali, pensione, garanzie per infortuni e maternità sono le principali conquiste.

Così il calcio femminile diventa un lavoro a tutti gli effetti, una carriera a cui poter aspirare e a cui dedicare le proprie energie. Senza dimenticare la scelta di ridurre la Serie A temporaneamente a 10 squadre, per permettere a tutte le società coinvolte un graduale raggiungimento delle garanzie richieste.

Una stagione nuova al termine della quale saranno formati due gruppi: una poule scudetto per le prime 5 squadre della graduatoria e una poule salvezza per le altre 5 squadre. Il primo blocco si giocherà lo Scudetto e l’accesso alla Women’s Uefa Champions League, l’altro la permanenza nella massima categoria.

Scrivere la storia: l’impresa delle giallorosse di Spugna

In questo cambiamento storico i riflettori sono tutti puntati sulla Roma Femminile di Alessandro Spugna. Premiati qualche giorno fa in Campidoglio dal sindaco Gualtieri e in regione dal presidente vicario Leodori, le giallorosse stanno conseguendo una serie di risultati mai visti finora.

Una Supercoppa Italiana vinta contro la Juventus, la qualificazione per i quarti di Champions arrivata con un turno d’anticipo e un primo posto in campionato da difendere strenuamente. Una cavalcata di successi che profuma d’incredibile, fatta di impegno e sudore. Adesso la ripresa è vicina. Il 2023 si apre contro il Como l’8 gennaio in Coppa Italia, mentre il 10 febbraio a Nyon si scoprirà l’avversaria europea: una tra Chelsea, Arsenal e Barcellona. Bartoli e compagne sono alle prime armi ma cariche al punto giusto per scrivere l’ennesima pagina importante di una bellissima favola. Nella speranza, ovviamente, che la fortuna dei cosiddetti principianti possa ancora una volta accompagnarle in questo straordinario percorso. 

Autore

Martina Stella

Martina Stella

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