Il 7 ottobre è stata applicata la direttiva Hannibal?

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A luglio, il quotidiano israeliano Haaretz ha rivelato in un’inchiesta, che i comandanti dell’IDF il 7 ottobre hanno dato l’ordine di sparare alle truppe che erano state catturate da Hamas in tre luoghi separati, facendo esplicito riferimento alla direttiva Annibale. L’esercito israeliano non era preparato allo scenario di una massiccia infiltrazione di combattenti di Hamas in Israele, secondo Haaretz,  aveva forze inadeguate nella zona, non aveva un quadro chiaro degli eventi fino a mezzogiorno. Diverse ore dopo l’inizio dell’attacco, non aveva allertato correttamente i residenti di Be’eri e i suoi combattimenti erano scoordinati, ha scoperto l’indagine.

Nota come Direttiva Annibale, si tratta di un ordine operativo molto controverso. Per quasi vent’anni la censura militare israeliana ha nascosto questa direttiva ideata e sviluppata dalle Forze di difesa israeliane nel 1986 in risposta a un tentativo della resistenza di Hezbollah di rapire due soldati israeliani a sud del Libano. Nella sua versione originale, la direttiva delineava procedure da seguire nel caso in cui un soldato rischiava di essere rapito in territorio nemico. La direttiva, redatta da Yossi Peled, all’epoca capo del Comando settentrionale delle IDF, insieme al colonnello Ashkenazi e Amidror, in teoria sottolinea la priorità di salvare i soldati catturati dai loro rapitori, anche se ciò significava rischiare di danneggiare gli stessi soldati prigionieri. Per anni, il contenuto della Direttiva Annibale e il suo utilizzo da parte delle IDF sono stati avvolti nel mistero. Si dice che sia stata invocata raramente e solo nel periodo compreso tra il 1986 e il 2016, quando è sarebbe in teoria stata ufficialmente revocata dall’esercito.

Gli attacchi tra Hamas e Israele hanno ucciso 1.139 israeliani e altri 251 sono state portate a Gaza come prigioniere.

Secondo un rapporto del canale televisivo israeliano Channel 12 e un’inchiesta del New York Times, la questione se sia stata utilizzata “un’interpretazione errata” della direttiva Annibale si concentra su un incidente avvenuto nella casa della famiglia Cohen, dove 14 israeliani sono stati tenuti in ostaggio, e sulla testimonianza di Yasmin Porat e Hadas Dagan, gli unici sopravvissuti all’incidente. 

Secondo Porat, dopo essere stata rilasciata da un combattente di Hamas, è stata interrogata dall’Unità speciale antiterrorismo della polizia israeliana e ha detto loro che c’erano circa 40 combattenti e 14 ostaggi ancora all’interno della casa. Dagan – che era tra gli ostaggi all’interno della casa – racconta che un carro armato israeliano le ha sparato due proiettili. È stata infatti l’unica israeliana a sopravvivere e ha confermando il racconto di Porat.

Il generale di brigata Barak Hiram, capo della Divisione 99, — secondo il New York Times — ha detto di aver ordinato a un comandante di carro armato di aprire il fuoco sulla casa dei Cohen “anche a costo di vittime civili”.

L’esercito ha affermato che indagherà sull’incidente, ma solo dopo la fine della “guerra”. 

Al confine con Gaza ci fu un altro cosiddetto “incidente” . Secondo un’indagine condotta dal quotidiano israeliano online Yediot Aharonot, il 7 ottobre, gli elicotteri dell’IDF hanno mitragliato le auto che tentavano di attraversare il confine. Alcune indicazioni –– ancora non confermate – vedono i civili israeliani prigionieri colpiti dal loro stesso esercito. 

L’articolo di Yediot Aharonot descrive in dettaglio l’attività dell’aeronautica militare israeliana per impedire alle auto di tornare a Gaza. Almeno 70 veicoli distrutti sono stati trovati tra il confine di Gaza e i kibbutz adiacenti, ed è anche noto che le forze speciali israeliane sono state inviate a recuperare i corpi da loro la settimana dopo il 7 ottobre. Molteplici dichiarazioni descrivono il fallimento dell’infrastruttura di comunicazione necessaria per consentire il supporto aereo con droni ed elicotteri nelle prime ore del 7 ottobre. 

“Ventotto elicotteri da caccia hanno sparato nel corso della giornata tutte le munizioni che avevano nel ventre, in ripetute corse di riarmo. Stiamo parlando di centinaia di mortai da 30 millimetri e missili Hellfire”, ha detto il reporter Yoav Zeitoun.

Un ex ufficiale israeliano, il colonnello dell’aeronautica Nof Erez, ha detto a un podcast di Haaretz che la direttiva non era stata specificamente ordinata ma era stata “apparentemente applicata” dagli equipaggi di volo intervenuti. In preda al panico, operando senza la loro normale struttura di comando e incapaci di coordinarsi con le forze di terra, hanno sparato sui veicoli che tornavano a Gaza, sapendo che probabilmente trasportavano ostaggi.

“Questo è stato un Annibale di massa. C’erano tonnellate e tonnellate di aperture nella recinzione e migliaia di persone in ogni tipo di veicolo, alcuni con ostaggi e altri senza”, ha affermato Erez.

“La frequenza del fuoco contro le migliaia di terroristi era enorme all’inizio, e solo a un certo punto i piloti hanno iniziato a rallentare i loro attacchi e a scegliere attentamente gli obiettivi” ha aggiunto il colonnello.

L’IDF non ha confermato o negato che una versione della direttiva Annibale fosse stata applicata il 7 ottobre, affermando solo che è una delle tante cose di quel giorno sotto inchiesta. In risposta alle domande dell’ABC, l’esercito israeliano ha rilasciato una dichiarazione in cui affermava: “L’IDF è attualmente concentrata sull’eliminazione della minaccia dell’organizzazione terroristica Hamas”.

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