Come ascolteremo la musica nel futuro?

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“5G, AR, NFT, AI”. A primo impatto potrebbero far pensare al delirio di una tastiera rotta. Invece no, sono quattro sigle frutto della rivoluzione tecnologica che ha investito la società negli ultimi vent’anni e che, di conseguenza, non poteva non coinvolgere l’industria musicale. Un cambiamento radicale fondato sulla digitalizzazione dei contenuti e che oggigiorno ha portato le attività di diffusione dei prodotti musicali a concentrarsi soprattutto nelle piattaforme streaming, con oltre 70 milioni di brani disponibili istantaneamente al consumo. Ma come reagirà il panorama musicale, alla costante crescita di tecnologie come 5G, Realtà Aumentata, NFT e Intelligenza Artificiale?

Il 5G

Quando leggiamo notizie o informazioni riguardo Realtà Aumentata, Intelligenza Artificiale, Smart Speaker, 5G ecc. parliamo di scenari tutti differenti ma collegati tra loro, che coincidono con profonde trasformazioni per il futuro della musica. Nel “Metaverso” gli artisti possono esibirsi attraverso performance che superano il concetto live streaming, costruendo degli universi paralleli, creando avatar a propria immagine e somiglianza e coinvolgendo a 360° i fan facendoli diventare creatori e sviluppatori, non più solo spettatori. Sono esperienze che, grazie alle potenzialità del 5G si integrano con il live streaming, si rinnovano e diventano esperienze ancor più immersive generando eventi unici con caratteristiche di interattività straordinarie anche grazie alla Realtà Virtuale (VR).

La Realtà Aumentata (AR)

Nell’ultimo anno (quello della pandemia per intenderci), se ci concentriamo sull’argomento Realtà Aumentata e a come si è sviluppata, non possiamo ignorare i fenomeni Roblox e Fortnite. I due videogiochi si sono dimostrati degli assi di intrattenimento, non solo videoludico; per i ragazzi più giovani, infatti, si sono rivelati un’esperienza di interazione sociale dove frequentare (digitalmente, sia chiaro) le proprie amicizie. L’attrazione principale in questo breve arco di tempo è stata la musica, apparsa su queste piattaforme sotto forma di concerti virtuali all’interno dei quali due eventi su tutti hanno catalizzato l’attenzione del pubblico: Travis Scott con oltre 27 milioni di spettatori su Fortnite e Lil Nas X su Roblox con circa 33 milioni di utenti connessi. 

Roblox vanta oltre 150 milioni di utenti attivi mensili.

I Token Non-Fungibili (NFT)

Un’altra massiccia dose di hype in questo ambito è generata dal mondo degli NFT: siamo ancora agli albori di questa tecnologia e il rischio di un vero e proprio flop è concreto ma d’altra parte, con il passare del tempo, i token non-fungibili potrebbero inserirsi stabilmente nel mercato musicale per far parte di quel genere di offerta che non ha ancora un padrone. Assistiamo così a nuove opportunità di commercio soprattutto per quelle etichette discografiche che portano avanti il loro progetto di rinnovamento in quanto strutture al servizio degli artisti, dove oggi il D2C (direct-to-consumer) rappresenta uno strumento fondamentale per la consolidazione del rapporto tra artisti, label e i fan.

Il mercato degli NFT è risultato in forte crescita tra il primo trimestre del 2020 e lo stesso periodo del 2021

L’Intelligenza Artificiale (AI)

L’Intelligenza Artificiale è tutt’oggi e sarà nei prossimi anni un altro segmento protagonista del mercato musicale. Oltre alla già nota attività di creazione di playlist, l’AI è alla base dell’apprendimento automatico che serve ad esempio alla meccanizzazione di processi creativi e per il supporto alla produzione musicale. Grazie all’AI attività come la creazione di video, l’adattamento di playlist create su misura per i gusti del pubblico, anche mutevoli e in tempi brevi (entro ed esco da un negozio e la mia playlist cambia a seconda del mood o del brand) o la divisione analitica dei ricavi monetari, saranno basate su algoritmi autogenerati. 

Insomma, anche in ambito musicale ci aspetta un futuro in cui saranno le macchine a fare la maggior parte del lavoro e dove la componente “smart” (smart speaker, smart car), sarà la protagonista indiscussa, ma con piena fiducia nel progresso, tutto ciò sarà costruito a gusto e misura d’individuo senza “Ribellione delle macchine”. 

Autore

Un vecchio saggio una volta disse: «Impara l’arte e impara a zoppicare». Forse non era vecchio e neanche saggio, ma una cosa è certa: nasco nella periferia romana nel ‘97, inseguo la mia laurea in Lettere (ancora per poco), nel frattempo producer 24/7. Segni particolari: Toro... Ah no?!

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